lunedì 11 aprile 2011

Il museo regionale di Messina

A Messina non c'è il Louvre, e neppure il British Museum. Tuttavia non sono molti i grandi musei internazionali che possono esporre due capolavori del Caravaggio. Dipinti entrambi nel 1609, l'anno prima della morte dell'artista, appena, 39enne, la Resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei Magi conservati al Museo Regionale mostrano l'ultimo Caravaggio, caratterizzato dagli effetti chiaroscurali sempre più accentuati di luce e buio. Fuggito prima da Roma, dove aveva ucciso il facinoroso Ranuccio Tomassoni, poi da Malta, era inseguito da una condanna a morte.


La Resurrezione di Lazzaro

Nelle monumentali opere del periodo siciliano privilegia i toni spenti, e addirittura il nero, che mandano in soffitta i verdi brillanti e i rossi squillanti degli anni romani. Ossessionato dalla luce, Caravaggio la tratta ora in modo personalissimo. La sua non è più la luce generica dei quadri cinquecenteschi, ma un raggio potente, che inonda come un riflettore solo una parte della scena rappresentata, squarciando in modo brutale le tenebre.


Madonna col Bambino


I due quadri di Messina impressionarono i contemporanei, e nel 1672 il biografo Giovan Pietro Bellori li citò nelle sue Vite de' pittori, scultori e architetti moderni. Il Museo Regionale offre anche due dipinti di Antonello da Messina. Sono il Polittico di San Gregorio, del 1465-70, e la Madonna col Bambino e un francescano, una tavola del 1473 che reca sul retro un Cristo in pietà. Influenzato dalla pittura fiamminga e nordica, Antonello fu uno dei primi artisti a usare la pittura a olio al posto della tempera. Ospitato nella ex filanda Barbera Melinghoff, un edificio che risale alla fine dell'Ottocento, il museo ospita nella sua pinacoteca anche dipinti di Mattia Preti, e del fiammingo Mathias Stomer, che soggiornò a lungo in Sicilia. Da non perdere, poi, la collezione dei 74 vasi di maiolica smaltata, eseguiti tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento nelle manifatture di Urbio, Faenza e Casteldurante. Provengono dall'antica farmacia dell'Ospedale civico di Messina, e si sono miracolosamente salvati nel sisma del 1908, uno degli eventi più catastrofici del Novecento.


Info pratiche
COME, DOVE E QUANDO

Indirizzo: viale della Libertà
465, Messina tel. 090.361292
Biglietto: 3 euro

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