Modica |
Modica è un gioiello siciliano e una città-teatro di struggente bellezza, costruita su quattro colline affacciate sulle gole di due torrenti. Scenografica la scalinata, con 250 gradini, che porta al Duomo di San Giorgio, spettacolare la vista dal Pizzo, vicino alla Chiesa di San Giovanni, dove la città sembra levarsi in volo. In una casa tra le facciate di pietra bianca e i pavimenti di pietra nera dell’Etna è nato Salvatore Quasimodo (aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì). Poco distante, è stato inaugurato nel 2008 fa il b&b Le Lumie, tre stanze in stile zen, illuminate da lampade di design e un giardinetto, dove si fa colazione. È una new entry anche La Locanda del Colonnello, tre camere arredate con tessuti pregiati e tocchi stravaganti, sopra l’ottimo ristorante che serve piatti regionali. Pezzi di antiquariato primo Novecento e di design arredano L’Orangerie, b&b nascosto in un vicolo: tre mini appartamenti soppalcati e quattro stanze con mobili antichi, alcune con soffitti affrescati. Modica è soprattutto una città gourmand, che offre tante occasioni di peccati di gola. Primo fra tutti il ristorante Torre d’Oriente, sotto il Castello dei Conti, una casa dalle volte affrescate che si affaccia su terrazze con palme, pergolati e gelsomini e una spettacolare vista sul centro barocco della città. La cucina, a base di piatti poveri della gastronomia siciliana reinterpretati, è all’altezza della location: eccellente il timballo di alici e melanzane, gli gnocchi di patate con pomodorino e guance di dentice e, soprattutto, i dolci, come lo spumone di caffè con gelato alla nocciola. Ma è da stella Michelin anche la Gazza Ladra, il ristorante di Palazzo Failla, noto per le creazioni di Accursio Capraro, un passato al prestigioso Le Calandre, vicino a Padova. Dopo cena, ci si può rifugiare in una delle sontuose camere dell’hotel, un autentico palazzo nobiliare, volte affrescate, mobili d’epoca e una collezione di ceramiche di Caltagirone. Modica è famosa soprattutto per il cioccolato: si ispira alla ricetta tramandata nella sua antica contea dai conquistadores che tornavano dal Messico, quello preparato dal 1880 nell’Antica Dolceria Bonajuto. Alla cannella, alla vaniglia, al peperoncino. È una delle istituzioni della città anche la Pasticceria Di Pasquale, famosa per la torta Savoia, una specie di Sacher, che Leonardo Sciascia spediva ai suoi amici in tutto il mondo.
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