A Catania sono stati i primi a proporre, con un certo coraggio, magnifiche mostre di alcuni colossi dell'arte contemporanea, prima Alberto Burri e Lucio Fontana, ora Carla Accardi, Fausto Melotti e Gastone Novelli. Dal 2009 la Fondazione Puglisi Cosentino affascina un pubblico di tutte le età, " da uno a novantanove anni", come recita lo slogan che l'ha lanciata. La missione, "rendere l'arte e la cultura motori di crescita e di sviluppo per il territorio in cui opera", era impegnativa, ma la Puglisi Cosentino ha vinto la scommessa.
Occupa la corte interna, il secondo e il terzo piano del Palazzo Valle, uno dei capolavori dell'architettura barocca siciliana. Progettato nella prima metà del Settecento da Giovanni Battista Vaccarini, che posò la prima pietra nel 1741, come si legge sull'architrave d'ingresso, da solo vale una vista. Grande protagonista nella ricostruzione di Catania dopo il terribile terremoto del 1693, Vaccarini si era formato a Roma, nell'entourage del Cardinale Pietro Obboni, mecenate di due grandi compositori, come Georg Friedrich Handel e Arcangelo Corelli, ma anche dell'architetto Filippo Juvarra.
Superato il maestoso portone, che si apre su via Vittorio Emanuele, in pieno centro storico, i visitatori sono accolti, nell'atrio, da due capolavori di Jannis Kounellis e Giovanni Anselmo, storici esponenti dell'arte povera. Un altro lavoro di kounellis, un pilastro elicoidale in metallo, è esposto nella corte interna. Nel piano nobile e nel terzo piano diciotto sale ospitano le mostre temporanee.