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giovedì 2 dicembre 2010

L'arancia di Sicilia vuole conquistare i mercati asiatici

L'azienda siciliana della settimana è Oranfrizer


Le arance rosse di Sicilia in Giappone, in Russia e adesso anche negli Stati Uniti. E' il risultato della spinta all'internalizzazione di Oranfrinzer, azienda di Scordia( ct) rilevata nel 1986 da Sebastiano e Alessandro Alba, che hanno trasformato così la ditta di famiglia che il padre Giuseppe aveva creato fin dal 1962. Il core business di Orangefrizer è l'arancia rossa, ma lavora anche tutti gli altri tipi di agrumi, raccoglie e distribuisce pesche tardive, meloni, pomodorini, patate novelle e pere. E' una delle poche realtà del settore che segue ogni fase della catena produttiva, con un totale controllo della filiera: monitora i terreni e controlla il ciclo di maturazione degli agrumi, dalla fioritura alla raccolta dei rifiuti, e gestisce, nel suo stabilimento, la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento dei succhi. Dopo aver realizzato un fatturato di 29 milioni ( diviso tra agrumi al 70%, ortofrutta 20% e spremute e succhi 10%), con quattro marchi, Oranfrizer prevede quest'anno di crescere del 10% grazie all'esport.

Con le spremute di arancia rossa di Oranfrizer è presente da 15 anni in Giappone, con più di un milione di pezzi venduti ogni anno. L'export si è però sviluppato soprattutto a partire dal 2007, quando l'azienda ha messo a punto il cold treatment, che permette di trasportare la merce a bassa temperatura.

Quest'anno sarà decisivo per l'espansione di Oranfrizer. A settembre ha partecipato ad Asiafruit, alla conquista dell' Oriente, dopo il successo giapponese ed alcuni test effettuati a Singapore e Hong Kong. Dopo c'è stato l'ingresso in Russia, attraverso Premium Fruit, una joint-venture con altra due aziende agrumicole siciliane ( Pannitteri e Toro&Catena)

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